mercoledì 31 ottobre 2012

Pericolo scampato?

Lunedì sera all'assemblea pubblica con il rione Oltrestatale si è capito che l'intervento di eliminazione dei semafori, nell'attuale versione, non piace per nulla ai cittadini. L'ing. Debernardi ha confermato che per esempio la svolta "filante" continua verso destra in zona ex vinicola (quella introdotta con la  "svendita" della vivibilità del rione Oltrestatale per avere un finanziamento regionale, come anche i cittadini hanno rimarcato in assemblea) è peggiorativa della vivibilità. E' emerso ancora una volta che il problema prioritario sarebbe quello di risolvere il nodo di viale Verdi: ma lì la competenza non è provinciale, e se aspettiamo il Comune di Merate che nemmeno ci fa mettere la famosa freccia all'Esselunga siamo rovinati...
Il Sindaco oggi sul "Giornale di Merate" appariva rammaricato perchè se non ci saranno i fondi per togliere i semafori "qualcuno sta già stappando la bottiglia..." Mi metto tra questi e non ho vergogna a dirlo: dismettere una situazione che in fondo funziona per un investimento faraonico e di cui nemmeno si conoscono gli esiti, continuo a pensare che sia sbagliato. E quindi ogni notizia come quella pubblicata stasera da Merateonline non può che farmi piacere.

giovedì 25 ottobre 2012

Prime considerazioni sul Piano Urbano del Traffico

Volevo esprimere alcune considerazioni "a caldo" dopo la seduta congiunta delle Consulte Urbanistica ed Ambiente di Cernusco Lombardone,  durante la quale l'ing. Andrea Debernardi ha svelato i contenuti del Piano Urbano del Traffico di Cernusco Lombardone, in fase di elaborazione.
Tralascio in questa sede le polemiche rispetto alla mancata consegna della documentazione relativa ai membri della Consulta per la valutazione della stessa (e mi spiace che sia stato tirato di mezzo l'Assessore Oldani, temporaneamente impossibilitato all'attività amministrativa, che non c'entrava nulla) o le polemiche dell'ing. Debernardi sulle discussioni inerente le procedure (anche perchè lo stesso può sicuramente dare "lezioni" di ingegneria del traffico ma non certo di procedura amministrativa, dato che ha candidamente ammesso di lavorare sul PUT da aprile anche se l'incarico lo ha avuto solo a giugno).
Rassicuro anche il Sindaco che il sottoscritto non vuole essere al centro dell'attenzione, ma vuole solo capire perchè i membri della Giunta abbiano cambiato la visione di troppe cose, rispetto a quel che pensavano un paio di anni fa, su temi importanti come la desemaforizzazione o le scelte del Piano di Governo del Territorio (sul tema della desemaforizzazione sono anche consapevole che la mia meraviglia è condivisa dall'ex Sindaco Bagnato e dell'ex Assessore Amato).
L'impressione complessiva è che purtroppo l'estensore non conosca fino in fondo la realtà di Cernusco (come nel caso degli incidenti mortali di cui non era a conoscenza) ed il PGT vigente: la causa principale è probabilmente legata al fatto che lo stesso non sia stato messo a conoscenza dalla Giunta delle strategie di fondo del PGT. Questo è un vero peccato, perchè il lavoro sul PGT è stato lungo e complesso ed ha escluso, dopo seria valutazione, alcune delle ipotesi che oggi Debernardi propone nella bozza del PUT.
La prima difformità con il PGT è sull'ambito di riqualificazione delle ex serre tra via Balbo e via Sant'Ambrogio: per chiudere il tratto finale di via Balbo il PUT propone una nuova strada tra via Balbo e via Monza, vicino all'edificato, che cambia completamente la prospettiva dell'ambito di riqualificazione, che voleva avere una cornice di verde lungo le vie Sant'Ambrogio e Balbo e la concentrazione delle nuove edificazioni in adiacenza al comparto già edificato (come logica urbanistica vorrebbe): auspichiamo un ripensamento.
Poco lontano, ben venga la rotatoria all'incrocio con via Resegone ed i passaggi pedonali rialzati con relativa "Zona 30" nel Villaggio San Marco ma ci si ricordi di fare anche il passaggio pedonale rialzato in Via Resegone (zona via Santa Cecilia) già deliberato cinque anni fa dalla Giunta e mai realizzato.
Sulla zona commerciale di Via Spluga, va bene l'intervento di razionalizzazione degli ingressi ma è un grave errore non chiudere l'uscita diretta su via Spluga nella zona del Maxi Sport: ricordiamo che a causa di una improvvida manovra favorita da quell'uscita qualche mese fa vi è stato un incidente mortale. In generale la sistemazione dell'area commerciale va studiata meglio, con scelte che possano anche comportare una variante del PGT ed un ragionamento completo dell'intervento sull'ex consorzio agrario. Si ricorda che l'ipotesi di una nuova strada dietro l'Esselunga era stata già proposta in sede di osservazioni al PGT e respinta dalla Amministrazione di cui ero Assessore all'Urbanistica e di cui facevano parte diversi assessori dell'attuale Giunta.
Nel rione oltrestatale, bene le "Zone 30" e per fortuna si sono evitati i paventati inserimenti di sensi unici sull'asse principale di via Verdi.
All'incrocio di Paravino, è un errore non pensare ad una sistemazione tramite rotatoria dello stesso, che assumerà ancora maggiore importanza in seguito alla chiusura dell'uscita da via Porta verso Montevecchia, a causa della nuova pista ciclabile da realizzare. La soluzione della rotatoria sarebbe invece conforme al PGT e prendiamo positivamente atto che l'estensore possa inserirla nel PUT come opera futura visto che la Giunta ha ormai già appaltato un intervento di messa in sicurezza dell'incrocio (che ritengo essere uno spreco di denaro pubblico, meglio sarebbe stato usare quei fondo per rendere percorribile il tratto sterrato dell'area della Chiesina di San Dionigi all'uscita del sottopasso che porta a via San Dionigi): la cosa grave è invece che l'estensore del PUT non fosse a conoscenza dell'avvenuto appalto dei lavori.
Un discorso a parte lo merita il famoso progetto di desemaforizzazione. L'estensore del PUT ha ammesso ieri sera che l'incrocio semaforico funziona benissimo ed è un "impianto al top della tecnica semaforica": onore al merito a chi, 12 anni fa, lo ha progettato (ing. Savino Rinelli). Ma il dato interessante è che negli ultimi cinque anni i flussi di traffico sull'incrocio non sono cambiati: se vi è stato un peggioramento è dovuto al cattivo funzionamento della rotatoria di viale Verdi a Merate ed al fatto che negli orari di punta il nodo è sovraccaricato di traffico. Ma, se così fosse, perchè si insiste ad intervenire con la desemaforizzazione, visto che la situazione è assestata da cinque anni e garantisce sostanzialmente sicurezza? Non sarebbe più utile ed urgente intervenire sulla rotatoria di viale Verdi?
Sul tema però ci sono serie speranze che tutto si fermi. Probabilmente la Provincia di Lecco, non potendo assumere nuovi mutui, non potrà finanziare la desemaforizzazione: che il pericolo sia scampato?